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Chiese di Amaseno  

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hiesa di S. Maria delle Grazie sec. XV

Cenni Descrittivi


La chiesa di S. Maria delle Grazie, comunemente detta la Madonna delle Gra­zie, si trova nel versante orientale del suburbio, presso l’edificio scolastico.
La sua origine è da ascriversi quantomeno alla fine del XV secolo, epoca alla quale si fa risalire l’affresco absidale. Storicamente la prima menzione l’abbiamo negli Atti delle Visite Pastorali del Seicento. Agli inizi dell'Ottocento, in seguito ad un atroce delitto di sangue ivi perpetrato, la chiesa rimase abbandonata per molti anni e andò soggetta all'avaria del tempo. La chiesa, di modeste dimensioni, a pianta rettangolare (m. 14x8), con un campanile a vela sulla sommità del muro absidale, è strutturata in stile classico rinascimentale. Venne restaurata una prima volta negli anni 1876-1883, a cura dell’abbate D. Luigi Silvestri, e poi nell’ultimo dopoguerra a seguito dei danni bellici del 1944. È costruita interamente in pietra calcarea rustica.

L'interno della chiesa

 

 

enni descrittivi

L’interno è a una sola navata con due cappelle laterali a metà corpo e un presbiterio o abside rettangolare in fondo. Le pareti sono scandite da otto lesene verticali e da un cornicione di ordine toscano, sul quale gira la volta a botte. Un arco trionfale, sostenuto da due pilastri quadrangolari, divide la navata dal presbiterio, munito da balaustrata. Il tutto realizzato in muratura con intonaco. Due finestre rettangolari si aprono alla base della volta sopra le cappelle di S. Giuseppe e del S. Cuore. Nel presbiterio, aderente alla parete di fondo, vi è l’altare maggiore in mura­tura, sormontato da un’edicola centinata, composta di due pilastrini con fastigio a linee curve e fregi a stucco di gusto barocco. L’edicola fa da cornice a un antico affresco delle dimensioni di m. 1,60x 1,50, rappresentante la Madonna delle Grazie, seduta in trono, che regge con ambo le mani il bambino Gesù, adagiato al suo seno; in piedi, alla sua destra S. Giovanni Battista e S. Sosio martire alla sua sinistra. L’affresco, di notevole livello artistico sia per la perfezione formale che per l’armonia cromatica, è comunemente ritenuto opera di scuola toscana della fine del Quattrocento.

La volta con la lunetta dell’abside fu decorata l’anno 1898 dal pittore modenese Edoardo Righi, che vi raffigurò l’Apparizione dell’ImmacoIata a Bernardette nella grotta di Lourdes con Angeli adoranti ai lati. La pittura, eseguita a tempera, è sciupata dall’umidità. Lo stesso artista dipinse nelle pareti laterali del presbiterio, in due caratteristici spazi quadrilobati, l’Annunciazione dell’Angelo alla Vergine Maria, a sinistra, e lo Sposalizio della Madonna con S. Giuseppe, a destra: composizioni di squisita fattura. Opera sua sono anche i due quadri ovali, esposti nelle cappelle laterali e raffiguranti il S. Cuore di Gesù e S. Giuseppe (firmato). Nella lunetta della cappella a destra è dipinta inoltre a tempera l’Apparizione del S. Cuore a S. Margherita Maria Alacoque.


Fonte: Giannetta, P. Enrico "Le Chiese di Amaseno" - Tecnostampa, Dicembre 1987
Foto: Fabio Marzi

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